La rivista Emballages dedica un articolo ai prodotti KIK Compounds che utilizzano resine da fondi di caffè usati e oli da cucina invece di materiali fossili o da risorse alimentari
Kik Compounds propone di sostituire materiali fossili o materiali derivati da risorse alimentari con resine da fondi di caffè usati e oli da cucina. –
Sostituire le plastiche tradizionali con materiali rinnovabili e biodegradabili con le stesse caratteristiche senza disturbare l’ambiente o sottrarre risorse alimentari: questo è l’obiettivo di Kik Compounds.
L’azienda ha sviluppato diversi processi di raffinazione, a seconda della tipologia dei prodotti recuperati. Il dirigente ha chiarito: “Le modalità di raccolta di questi scarti alimentari sono molto diverse tra loro, sono svolte da aziende che hanno ciascuna un proprio metodo operativo, i propri criteri di smistamento, quindi ci dobbiamo adeguare”.
Per i fondi di caffè l’azienda prima filtra per estrarre eventuali impurità, poi essicca ad alta temperatura. L’estratto viene quindi “fuso” e analizzato. Verrà poi introdotto nelle mescole plastiche in una percentuale che va dal 5% al 35% a seconda dell’applicazione finale e della qualità del lotto. “Quando si lavora con le materie prime di scarto, e in particolare con quelle che utilizziamo, non c’è possibilità di ottenere una regolarità nella formulazione che deve, per il momento, essere adattata di volta in volta, per lotto, a seconda del risultato desiderato”, precisa Germano Craia.
Scarpe e imballaggio
Kik Compounds si rivolge sia ad applicazioni tessili che di abbigliamento, tra cui calzature, giocattoli, beni durevoli e imballaggi. L’azienda afferma di aver ottenuto la certificazione da TÜV Austria, che oggi funge da punto di riferimento per la compostabilità, poiché i suoi prodotti possono degradare fino al 90% della loro composizione in 180 giorni.
È già in atto un progetto per la produzione di posate e bicchieri usa e getta con un industriale. Altri otto progetti, uno dei quali – il più importante – riguarda la produzione di borse checkout, hanno già superato la fase di prototipazione e sono in fase di certificazione o collaudo industriale. Dovrebbero essere lanciati nella seconda metà del 2021. Nel mirino anche le applicazioni per il packaging: “Stiamo lavorando alla produzione di film per alimenti, ma si tratta di progetti ancora allo stato embrionale”, conclude Germano Craia, amministratore delegato. .
Per ulteriori dettagli:
https://www.emballagesmagazine.com/tous-sectors/des-plastiques-issus-de-dechets-alimentaires.64478